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Il con-tatto ai tempi del coronavirus. (quarta parte)
Ed ecco riemergere ancora una volta il contatto fisico, oserei dire, in questo caso, epidermico. Ma c’è un altro punto su cui vorrei soffermare l’attenzione: il contatto sociale, generatore di forza ed autostima che, da una decina di giorni, è stato costretto a ridursi drasticamente e ad assumere limiti insuperabili.
Ed eccoci addentrati nel vasto campo della prossemica, nonchè parte della semiologia che studia il significato assunto, nel comportamento sociale dell’uomo, dalla distanza che l’individuo frappone tra sé e gli altri e tra sé e i diversi oggetti. Nello specifico, il termine, derivato dall’inglese prox(imity) «prossimità», probabilmente composto dal suffisso –emics come per phonemics «fonemica», fu introdotto e coniato dall’antropologo statunitense Edward T. Hall nel 1966, al fine di indicare lo studio delle relazioni di vicinanza nella comunicazione sociale nonchè dello spazio personale che la persona interpone tra se e gli altri.
Dai suoi studi condotti su animali e persone di diverse specie e culture, nella seconda metà del secolo scorso, Hall elaborò il modello delle zone interpersonali, ovvero delle 4 tipologie di distanze che le persone assumono durante i rapporti sociali:
1) la distanza intima (0-45 cm), nonchè spazio violabile solo da persone con cui si ha un rapporto molto intimo ed affettivo quali: un familiare o un partner.
2) la distanza personale (45-120 cm), indicante, soprattutto nel mondo occidentale, la distanza ideale per buona parte delle relazioni amichevoli e confidenziali.
3) la distanza sociale ( 120- 350 cm), rappresentante la comunicazione tra conoscenti o il rapporto formale e impersonale quale ad esempio il rapporto insegnante-allievo.
4) infine, la distanza pubblica (oltre i 350 cm) tipica delle relazioni pubbliche in cui risulta impossibile interagire con il singolo. Prendendo in considerazione tale modello e pensando alla situazione attuale, appare evidente come le restrizioni adottate al fine di contenere il contagio da Covid-19 costringano tutti gli individui a mantenersi ad una distanza a cavallo tra quella personale e quella sociale, generando reazioni fisiologiche, mentali ed emotive diverse.
Continua …
Nell’ambito del progetto “La violenza di genere che non degenera”, vincitore del bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità (2017), per il finanziamento di progetti volti alla prevenzione e contrasto della violenza verso le donne anche in attuazione della convenzione di Istanbul – Linea C) Programmi di trattamento degli uomini maltrattanti:
Si è tenuto il 17 aprile 2020 – Workshop a distanza gratuito “La centralità del trattamento delle persone violente per una efficace prevenzione” – Il protocollo scientifico integrato A.I.P.C. – ®OFFENDER. https://www.offender.eu/news/17-aprile-2020-dalle-ore-10:00-alle-ore-13:00-Workshop-a-distanza:-La-centralit%C3%A0-del-trattamento-delle-persone-violente-per-una-efficace-prevenzione..html
Il con-tatto ai tempi del coronavirus (prima parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Il-con-tatto-ai-tempi-del-coronavirus-(pima-Parte).html
Il con-tatto ai tempi del coronavirus (seconda parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Il-con-tatto-ai-tempi-del-coronavirus.-(seconda-parte).html
Il con-tatto ai tempi del coronavirus (terza parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Il-con-tatto-ai-tempi-del-coronavirus.-(terza-parte).html
“La percezione della paura: guardare il mondo al di sopra di una mascherina” (seconda parte) https://www.offender.eu/articoli/Generale-%E2%80%9CLa-percezione-della-paura:-guardare-il-mondo-al-di-sopra-di-una-mascherina%E2%80%9D–(seconda-parte).html
“La percezione della paura: guardare il mondo al di sopra di una mascherina” (prima parte) https://www.offender.eu/articoli/Generale-%E2%80%9CLa-percezione-della-paura:-guardare-il-mondo-al-di-sopra-di-una-mascherina%E2%80%9D-(Prima-parte).html
“Progettare” l’incertezza del futuro per gestire l’ansia e la paura ai tempi del Coronavirus https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-%E2%80%9CProgettare%E2%80%9D-l%E2%80%99incertezza-del-futuro-per-gestire-l%E2%80%99ansia-e-la-paura-ai-tempi-del-Coronavirus.html
Una società controllante sotto attacco del coronavirus: come finirà? (prima parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Una-societ%C3%A0-controllante-sotto-attacco-del-coronavirus:-come-finira’–(prima-parte)-.html
Una società controllante sotto attacco del coronavirus: come finirà? (seconda parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Una-societ%C3%A0-controllante-sotto-attacco-del-coronavirus:-come-finira’-(seconda-parte)-.html
Il profilo di comunità e delle persone violente ai tempi del coronavirus. https://www.offender.eu/articoli/Generale-Il-profilo-di-comunit%C3%A0-e-delle-persone-violente-ai-tempi-del-coronavirus..html
Il senso di appartenenza “draconiano”, ai tempi del coronavirus (prima parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Il-senso-di-appartenenza-%E2%80%9Cdraconiano%E2%80%9D,-ai-tempi-del-coronavirus-(1).-.html
Il senso di appartenenza “draconiano”, ai tempi del coronavirus (seconda parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Il-senso-di-appartenenza-%E2%80%9Cdraconiano%E2%80%9D,-ai-tempi-del-coronavirus-(seconda-parte).html
Le relazioni violente, in una società draconiana, ai tempi del coronavirus https://www.offender.eu/articoli/Centro-Presunti-Autori-Le-relazioni-violente,-in-una-societ%C3%A0-draconiana,-ai-tempi-del-coronavirus.html
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Riferimenti bibliografici
Battaglia, P. (2015). Contatto fisico e comunicazione emotiva.
Fiore, F. (2017). John Bowlby e la teoria dell’attaccacamento. Introduzione alla Psicologia. Rivista: State of Mind. Il giornale delle scienze psicologiche.
Palmonari, A., Cavazza, N., Rubini, M. (2012). Psicologia Sociale. Secondo Edizione. Il mulino.
Soldani, S. (2016). Che cos’è la prossemica? Rivista: Scienza e conoscenza. Sez: Neuroscenze e Cervello.
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