Violent adolescents against their parents – What are the risk factors?
Abstract
Tra i vari modi in cui possono manifestarsi i comportamenti violenti verso persone in adolescenza, una forma piuttosto grave è quella intra-familiare. Questa forma di violenza avviene di nascosto, all’interno delle proprie case; è una forma subdola che non viene trasferita all’esterno. Essa consiste nel maltrattamento sia fisico che verbale, fino ad aggressioni omicide, dei propri familiari, in questo caso i genitori. Capire quali sono le motivazioni che spingono gli adolescenti a diventare violentie a commettere azioni criminali è importante per pianificare strategie di prevenzione e trattamento. Secondo le statistiche queste situazioni violente si verificano soprattutto con adolescenti di sesso maschile e, solitamente, le madri sono le principali vittime di tali violenze.
Abstract
Among the various ways in which violent behaviors towards people in adolescence can manifest themselves, a rather serious form is the intra-family one. This form of violence takes place in secret, inside their homes; it is a subtle form that is not transferred to the outside. It consists in both physical and verbal abuse, up to homicidal assaults, of their family members, in this case the parents. Understanding the motivations that lead adolescents to become violent and to commit criminal acts is important in planning prevention and treatment strategies. According to statistics, these violent situations mainly occur with male adolescents and, usually, mothers are the main victims of such violence.
L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia – APS è una no-profit fondata nel 2001, un’equipe multidisciplinare di professionisti volontari che si occupa della violenza in genere, in modo circolare e che si avvale di collaborazioni istituzionali. Nel 2011, con la collaborazione particolare della dott.ssa Tiziana Calzone, della dott.ssa Carmen Pellino e del dott. Massimo Lattanzi, è stato strutturato il protocollo scientifico integrato A.I.P.C. Scientific Violence Screening che prevede un assessment specifico della valutazione del rischio.
“La prevenzione e il contrasto ad ogni forma di violenza non può prescindere da ricerche basate su evidenze scientifiche così come dall’applicazione di protocolli trattamentali scientifici integrati” (A.I.P.C., 2011).
La prossima diretta FCV il 03 agosto alle ore 18:00 sarà dedicata a:
I delitti familiari: Il duplice omicidio di Lecce – il profilo dell’autore.
È possibile seguire le dirette FCV sulla pagina Facebook dell’Associazione Italiana di psicologia e Criminologia e sul profilo Facebook di Massimo Lattanzi.
Cosa spinge gli adolescenti ad agire dei comportamenti aggressivi verso i propri genitori?
Il comportamento violento si può sviluppare in diverse occasioni, ad esempio: nei casi in cui gli adolescenti provengono da famiglie che agiscono con dinamiche disfunzionali, nel caso abusi o di sistemi di attaccamento non funzionali, oppure nei casi in cui questi ragazzi soffrono di disturbi di personalità, impulsività, vulnerabilità.
Infatti, quando i figli diventano maltrattanti nei confronti dei genitori, spesso la ragione può essere ritrovata nell’educazione che i genitori stessi hanno dato a questi figli; queste modalità genitoriali possono risultare inadeguate e ripercuotersi poi nello sviluppo e nella crescita dei figli.
Si piò trattare di ragazzi che provengono da famiglie in cui i genitori si mostravano ipercontrollanti, troppo esigenti, troppo critici o, all’opposto, troppo permissivi.
Le condotte violente di questi adolescenti possono provenire da un passato in cui nella famiglia d’origine si agivano condotte per l’appunto violente, basate sul castigo e sulla punizione; famiglie in cui i genitori si relazionavano con i loro figli proprio in queste modalità, che sono quindi diventate per i figli normali. I figli imparano ad agire cosi come gli viene insegnato dai propri genitori e se la loro vita si è basata sempre sulla violenza, loro non conosco altre modalità di azione e arrivano a pensare che essa sia l’unico modo possibile, in quanto l’unico da loro conosciuto.
Gli studi hanno dimostrato che una scarsa comunicazione tra genitori e figli o influenze negative da parte dei genitori possono sviluppare disturbi nella sfera emotiva e affettiva che comportano impulsività, rabbia, stress che sfociano in conflitti verbali e fisici, fino ad arrivare anche all’omicidio quando diventa ormai impossibile controllare le proprie reazioni. Le azioni violente esercitate da questi adolescenti, sono un modo per esprimersi, per comunicare, per vendicarsi e far uscire la rabbia che nascondono. Forse, in alcuni casi, è l’unico modo che hanno per farsi sentire.
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Quali possono essere, dunque, i fattori che incidono sullo sviluppo di tali comportamenti violenti nei confronti dei genitori?
- Punizioni corporee
- Sensi di colpa
- Frustrazione
- Litigi violenti in casa
- Relazione di attaccamento disfunzionali
- Disturbi della condotta
- Difficoltà a controllare gli impulsi
Alcuni studiosi hanno coniato il termine “sindrome dell’imperatore” al fine di spiegare le condotte che caratterizzano il figlio maltrattante. Si tratta di un disturbo del comportamento che colpisce i bambini e gli adolescenti e si esprime all’interno della famiglia; l figlio comincia, infatti, a sfidare i propri genitori. Questi ragazzi sentono di avere un forte potere sui genitori, che vengono considerati inferiori; mentre loro sono spinti da un forte senso di narcisismo che li spinge a pensare di dover essere sostenuti in tutte le loro necessità e di doversi veder risolvere ogni problema, ogni attenzione. Si tratta di figli autoritari che sfruttano la loro posizione contro i genitori che, a loro volta, non sono stati in grado di limitarli e, anzi, gli hanno concesso enormi privilegi o non sono comunque riusciti a stabilire norme di comportamento e a sostenere in modo adeguato le esigenze del figlio.
IN ESTATE NON VI LASCIAMO SOLI CON LA VIOLENZA
Puoi richiedere una consulenza o un orientamento gratuito:
Inviando una mail all’indirizzo e-mail info@traumaeviolenza.it;
Contattando il numero 3924401930 dalle 12:00 alle 16:00;
Inviando un messaggio WhatsApp al numero 3920666515;
Scrivendo sulle chat attive nei siti www.traumaeviolenza.it e www.formazionecontinuaviolenza.it.
Quando il figlio non sente soddisfatti i propri desideri può arrivare a minacciare, insultare e aggredire i propri genitori in quanto non sono stati disponibile nei suoi confronti; inoltre ragazzi con questi atteggiamenti non riescono neanche a comprendere il male che stanno facendo, si giustificano pensando che sia giusto aggredire i genitori perché è colpa loro se non sono stati abbastanza “utili”.
Ma cosa si nasconde dietro a questa sindrome?
- Profondo edonismo: Il figlio è costantemente alla ricerca di piacere, non ha sviluppato il senso del dovere.
- Scarsa tolleranza della frustrazione: difficoltà a regolare sentimenti ed emozioni, così quando non vengono soddisfatti i desideri del figlio, esso prova una enorme frustrazione che termina provocando uno sfogo emotivo.
- Scarso senso della responsabilità: il figlio non è disposto ad ammettere i suoi errori, cercherà sempre una terza parte a cui dare la colpa.
- Enorme egocentrismo: Tutti i bambini, quando sono piccoli, sono egocentrici. Tuttavia, man mano che crescono sviluppano empatia e imparano a mettersi al posto dell’altro. Questa empatia però manca nei figli affetti da questa sindrome.
- Capacità di manipolazione: I figli con la Sindrome dell’Imperatore non si impongono sempre con la forza, spesso utilizzano tattiche sofisticate di manipolazione emotiva, conoscono benissimo le debolezze dei loro genitori e non hanno scrupoli a utilizzarle a loro favore.
Bibliografia
Elisa Balbi, Elena Boggiani, Michele Dolci, Giulia Rinaldi, Adolescenti violenti, contro gli altri, contro se stessi
Williams A. H., nevrosi e delinquenza, uno studio psicoanalitico dell’omicidio e di altri crimini, Borla, Rina, 1983
Winnicott D.W., la famiglia e lo sviluppo dell’individuo, Armando, Roma, 1968
Sitografia
www.stateofmind.it
www.psicologia-italia.it
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